SICILIA IN BICICLETTA GIORNO 2 – SETE AMARA

20200723_101401-01Quando cominci la giornata con un’alba dalla finestra della tua tenda messa sulla spiaggia, pensi che tutto il resto non può che andare bene.
La stanchezza di ieri nelle gambe si fa sentire sulle piccole ripide salite di Scopello, un risveglio muscolare coi fiocchi!
Questa volta parto presto ed inganno il sole, almeno per qualche ora. Inspiegabilmente però il caldo sembra essere sempre lo stesso, ed io finisco col togliermi la maglia nelle ore successive, come se ballassi una danza maori, per almeno una cinquina di volte.
Arrivo alla riserva dello zingaro, vera ed autentica porta d’accesso per la punta a nord- ovest della Sicilia chiamata anche San Vito Lo Capo.
Prendo il portafogli e faccio per pagare l’ingresso, inconsapevole di essere impossibilitato ad entrare.
Le nuove regole impongono, senza un minimo di senso, di allontanare chiunque si avvicini al varco con una bicicletta, anche se intento a trasportarla a mano.
Insisto inutilmente nel parlare con due personaggi messi lì da qualcuno che tiene evidentemente poco al sano turismo, e me ne vado amareggiato per la spiacevole notizia.
Gli inconvenienti fanno parte del gioco in viaggi così complessi; quand’è così l’unica cosa utile rimane adeguarsi e continuare libero senza ostinazione alcuna sulle mete da raggiungere.
Ed è proprio così che faccio tutta la strada al contrario per tornare nella mia spiaggia delle meraviglie, imbocco l’uscita per Trapani e mi addentro nella statale con le borracce dell’acqua a zero, senza aver mangiato un briciolo di zucchero a colazione.
La strada sembra una scala rovente di asfalto nero, ombreggiata qua e là da qualche orrenda galleria artificiale costruita così, tanto per rovinare il palcoscenico.
Dopo diversi chilometri riesco a trovare la mia ancora di salvezza, un parcheggio ristoro dove compro magnifiche cassatelle alla ricotta bollenti e due bottiglie di acqua grandi per la traversata.
Con lo scorrere dei chilometri le cose vanno meglio, e mi rendo conto di esser arrivato a Trapani quando mi sbucano avanti le saline della città.
A prima vista non mi pare tanto eccezionale, ma basta una sosta sul lungomare con il mare più cristallino visto fino ad ora da queste parti per ricredermi sul semplice ineffabile incanto di questo posto.
Esco un po’ in giro per la città e mi godo un bagno rilassante sulla spiaggia del centro.
Poi prendo la penna e comincio a ricordare questa storia, il sole sta calando ed il mio sguardo ritorna attratto verso la linea… Oltre l’orizzonte.

5 commenti Aggiungi il tuo

  1. Paolo Popof ha detto:

    In questa stagione devi scegliere di svegliarti prima dell’alba e alle prime luci essere già in sella. L’alimentazione è importante, ricorda che prima delle gare i ciclisti mangiano spaghetti e a fine gara una buona birra scioglie l’acido lattico. Durante il tragitto non dimenticare la frutta. 😉

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    1. inviaggioconraf ha detto:

      Grazie per i consigli, comunque il viaggio l’ho già finito! L’ho fatto nella stagione peggiore… Luglio ed Agosto! Ne sono uscito indenne 😃

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      1. Paolo Popof ha detto:

        Il periodo migliore va da metà marzo alla metà di giugno, in pratica la primavera 😉

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  2. enricoblasifoto ha detto:

    La Sicilia è meravigliosa, ma calda…troppo calda. In bici poi. Sei coraggioso, davvero. In primavera prova ad andare a Pantelleria, è magnifica.

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    1. inviaggioconraf ha detto:

      Diciamo che un caldo così l’ho provato in pochi posti, ed è proprio vero che ti sembra di stare in Marocco molto spesso! Se è vero che l’amore muove le montagne, la passione ti porta anche a scavalcarle! Grazie, comunque 😃

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